sabato 6 maggio 2017

LE CELEBRAZIONI DEL 72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE" DELL'ITALIA DAL NAZI-FASCISMO A SPOLETO

Le foto delle Celebrazioni si possono visionare dall’album di Dimitri Damiani nel gruppo facebook A.N.P.I. Spoleto (https://www.facebook.com/groups/140135609351287/)
La Cerimonia con la deposizione della corona della mattina in Piazza della Libertà alla lapide dei partigiani caduti in a Spoleto ed in Valnerina per la liberazione dal Nazi-Fascismo Una serie di iniziative sono state organizzate dall’A.N.PI. di Spoleto nel mese di Aprile in ricordo dei caduti per la Liberazione dell’Italia e della Città di Spoleto dai nazi-fascisti e per festeggiare la felice giornata delle ritrovate libertà democratiche e per l’attuazione della Costituzione. Il giorno 12 Aprile alle ore 17 nella giornata del tesseramento organizzata dalla Sezione l’ANPI “Probo Martinelli” di Spoleto a 70 anni dell’approvazione della Costituzione Repubblicana al “Caffè Letterario” è intervenuto il costituzionalista perugino Prof. Mauro Volpi, docente universitario e già consigliere del CSM sul tema "La Nascita della Costituzione”, il partigiano Presidente Gian Paolo Loreti con il titolo “Come è nata la Resistenza” ed il Segretario Alessandro Ciamarra, che ha preparato una mostra di foto e biografie dei deputati spoletini ed umbri dell’Assemblea Costituente e della Consulta Nazionale. Novità di quest'anno nel III° "Torneo di Pasqua" Nazionale di Calcio Allievi "Città di Spoleto", organizzato da Spoleto 2015 e dal Comune di Spoleto, l’A.N.P.I. di Spoleto insieme alla famiglia Schiavetti Arcangeli , ha messo in palio il trofeo Coppa Disciplina “25 Aprile Partigiano Paolo Schiavetti Arcangeli” in memoria del partigiano spoletino caduto per la Liberazione dell'Italia dal Nazifascismo a Castelluccio di Norcia il 25-4-1944. L'ANPI ha consegnato il trofeo e le medaglie per il comportamento tenuto durante il torneo alla squdra Napoli Calcio” ed ha promosso insieme agli organizzatori ai giovani calciatori ed agli spettatori i valori della Pace, Solidarietà, Anti-fascismo, Uguaglianza, Giustizia Sociale, che hanno ispirato gli antifascisti, i resistenti ed i patrioti nella Lotta di Liberazione. Al chiostro di San Nicolo' il giorno 22 alle ore 11 lo storico Prof. Massimo Coltrinari ha presentato una conferenza sui volontari umbri nei gruppi di combattimento. Dopo aver relazionato sulla prima guerra mondiale sulla situazione dell’Italia durante la Dittatura, ha stimolato il partigiano Loreti sulle vicende della caduta del fascismo ed ha ricordato l’importante contributo dei partigiani e patrioti umbri che hanno partecipato nella Brigata “Cremona” alla Liberazione di Alfonsine, in Provincia di Ravenna ed il territorio fino a Venezia. Tra i “Cremonini “, che ricordiamo in parte sono partiti da Terni il 2 giugno 1944, ci furono anche formazioni del ricostituito Esercito Italiano, ingrossato dai partigiani e dai patrioti italiani ed umbri, che avevano combattuto i nazi-fascisti nel Sud e nelle montagne dell’Appennino e del Centro Italia. Tra questi soldati dell'Esercito di stanza in Sardegna c’era anche il partigiano spoletino Dante Marcelli. E’ intervenuto poi il partigiano Gian Paolo Loreti, che ha raccontato la sua esperienza di partigiano a Spoleto ed in Valnerina nella Brigata “Melis” dopo l’8 Settembre 1943, di ritorno dal servizio militare nell’Esercito a Roma. Ha coordinato l'iniziativa l'Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Spoleto la dott.ssa Camilla Laureti, che ha discusso la sua tesi di laurea su “I combattimenti lungo la Linea Gustav nei diari dei soldati inglesi”, conseguita dopo un lungo periodo di studio dei diari dei soldati inglesi, conservati presso l’archivio dell’”Imperial War Museum” di Londra. L'Assesore Laureti ha confermato l'impegno dell'Amministrazione a coinvolgere maggiormente gli Istituti Scolastici e ed i giovani di Spoleto e del comprensorio sulla storia e sui valori dell’Anti-Fascismo e della Resistenza, come aveva richiesto il partigiano Loreti. All’iniziativa hanno partecipato le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, la Croce Rossa, il partigiano ligure Luigi Cosso, il partigiano spoletino Francesco Gentili ed un gruppo di cittadini delle Associazioni spoletine. Il 25 Aprile a Spoleto c’è stata un’intera giornata organizzata dal Comune e dall’A.N.PI. in ricordo dei caduti per la Liberazione dell’Italia e della Città di Spoleto dai nazi-fascisti e per festeggiare i partigiani e la popolazione e la felice giornata del 25 Aprile, delle ritrovate libertà democratiche e la necessità dell’attuazione della Costituzione. Alle 8e30 un autobus con una comitiva di cittadini e di iscritti delle Associazioni spoletine A.N.P.I., dell’Associazione dei Marinai, di Città Nuova, dell’Avis, della Stella d’Italia, insieme a Paola Antonini, organizzatrice per le celebrazioni del Comune di Spoleto e all’Assessore alla Cultura ed al Turismo Camilla Laureti da Piazza della Vittoria è partito in direzione della località Forca di Cerro. Ad attendere la comitiva c’erano i rappresentanti in servizio dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e del Corpo della Polizia Municipale di Spoleto e dell’Associazione dei Carabinieri. Il Prof. Gino Sammarco e Danilo Santi di “Città Nuova” sventolavano le bandiere della Pace. A Forca di Cerro è stata affissa il 15 giugno 1972 dal Comune di Spoleto, su una torre dell’acquedotto, una lapide in memoria dei partigiani Jugoslavi caduti, tra il Settembre 1943 ed il giugno 1944, sulle montagne di Spoleto e nella Valnerina per la Lotta di Liberazione dai Nazi- Fascisti. Dopo il silenzio suonato dal M° Franco Mosca della “Banda Città di Spoleto”, il Sindaco di Spoleto Prof. Fabrizio Cardarelli insieme al Ten. Polizia Municipale Loretta Bartoli, che ha letto il testo della lapide ed al partigiano Gian Paolo Loreti, al Maresciallo Angelo Gelmetti ed un altro agente hanno deposto una corona in ricordo dei partigiani jugoslavi caduti. Durante la cerimonia alla presenza delle autorità civili e militari due agenti donne della Municipale sorreggevano il Gonfalone della Città di Spoleto, insignito della Medaglia d’Argento al Valor Civile, meritata dai nostri concittadini e dai partigiani durante la Resistenza. Dopo la deposizione il partigiano Loreti, che ha combattuto con la Brigata spoletina “Melis” sulle montagne della Valnerina insieme ai partigiani della Banda degli Jugoslavi ha preso la parola per rendere omaggio ai partigiani jugoslavi ed ai caduti : <>. La corona è stata omaggiata dal Sindaco Cardarelli, dal Presidente ANPI Loreti, dal Capitano dei Carabinieri Belilli e dal Colonello Diotallevi dei Granatieri di Spoleto, presenti gli ufficiali della Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria. La corona è stata affissa sulla lapide da un operaio, che ha dimostrato doti di scalata pari a quelle di un alpino del Comandante “Mauri” Martini. Alle celebrazioni erano presenti oltre a molti cittadini anche i rappresentanti del Direttivo della Sezione ANPI “Probo Martinelli”, il partigiano spoletino della “Melis” Francesco Gentili e Dante Marcelli, appartenente alla Brigata “Cremona”, che ha combattuto per liberare la Città di Alfonsine in Romagna., rappresentanti politici e sindacali e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Le celebrazioni sono state coordinate da Alessandro Ciamarra, Segretario della Sezione A.N.P.I. di Spoleto e Vice-Presidente del Comitato Provinciale A.N.P.I. di Perugia, che ha detto: <>. Ricordiamo alcuni fatti della Liberazione di Spoleto, dal libro del Prof. Ubaldo Santi la Resistenza a Spoleto ed in Valnerina 43-44, i tedeschi in ritirata da Spoleto il 12 giugno 1944, stavano facendo saltare ponti e porte, la Centrale Elettrica, le cementerie di S.Angelo in Mercole e le Miniere di Morgnano. Dopo l’incontro avvenuto tra il Prof. Martellotti dei Patrioti Spoletini ed i Partigiani ella Brigata Gramsci, che dovevano scendere dalle montagne, un gruppo dei patrioti spoletini, comandati dal Colonnello Giulio Mastrangeli, del Raggruppamento Gran Sasso insieme ai finanzieri, agenti municipali, carabinieri di Spoleto ed un gruppo di patrioti di Monterone e partigiani della “Melis”, decisero di opporsi ai tedeschi. Ci furono degli scontri nella zona di Collerisana, Via dei Filosofi ed il viadotto di Pontebari, a Via Nursina ed a Morgnano. Alle ore 11 del 15 giugno 1944 il centro storico è stato liberato e la bandiera italiana è tornata a sventolare al Palazzo Comunale. Nella battaglia di Morgnano, dove ci sono stati oltre 3 caduti tra i partigiani, tra i quali Alfredo Beddoni, la staffetta di 17 anni Francesco Macrì, si distinguono i patrioti spoletini ,tra i quali tre feriti che riescono a salvare le miniere di Morgnano dalla ritirata tedesca catturando 18 soldati tedeschi. Dopo la ritirata dei tedeschi, i poteri militari e civili furono affidati al Colonello Mastrangeli. Il 16 giugno nel pomeriggio arrivò da Acquasparta la colonna britannica dell’8a armata, che verificato l’ordine ristabilito in città, affidò ai partigiani i compiti di polizia fino al riordino dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Proprio nei momenti nei quali stiamo ricordando le atrocità della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra di Liberazione, leggiamo letto l’appello congiunto “BASTA CON QUESTO GIOCO ALLA GUERRA” diramato dalle organizzazioni nazionali ANPI, ARCI, CGIL, CISL, UIL, ACLI diramato a Roma>>. L’iniziativa è continuata con il saluto del Sindaco Prof. Fabrizio Cardarelli, che con appropriate parole ha ricordato il sacrificio di tanti giovani per portare le libertà democratiche in Italia dopo 20 anni di dittatura. Il discorso del Sindaco Cardarelli: << Ricordare il 25 aprile è una necessità, un imperativo, un valore da ribadire. Perché esiste il rischio che la patina di ufficialità e di solennità facciano cadere in secondo piano i reali motivi che ci spingono ad essere qui presenti, oggi. Motivi tragici, di drammatica e inesorabile concretezza. Motivi come il sacrificio, la sofferenza, il dolore, la perdita. Tragedie accadute ai nostri parenti più prossimi, agli amici, a quei concittadini che hanno combattuto per restituire al Paese la dignità e la libertà. Eppure il 25 aprile genera sentimenti contrastanti, accanto alla narrazione tragica e luttuosa che la sottende, riesce ad unire, come un ossimoro, emozioni e umori diametralmente opposti. Se infatti ricordare la Liberazione significa evocare un periodo oscuro e angoscioso, nessuna festa come questa fa leva sulla speranza, sul desiderio di giustizia, sulla passione per la vita, per un presente di democrazia e di armonia e presupposto ineludibile per costruire un futuro migliore. Bene allora ha fatto il nostro presidente Mattarella a rimarcare come quello del 25 aprile sia momento originario per la democrazia, scaturigine di tutti quei valori su cui si fondano le basi del nostro Stato, i pilastri etici della nostra convivenza, valori – come il rispetto per il prossimo, la dignità, la giustizia, l’uguaglianza, la libertà. Proprio per l’attuazione di questi valori tanti hanno combattuto ed hanno perso la vita. A Spoleto, in particolare, dopo gli eventi dell’ottobre del 1943, quando prigionieri italiani e jugoslavi riuscirono a scappare dal carcere della Rocca e ad organizzare sacche di resistenza nei paesi e nei centri della montagna spoletina. Il sacrificio di tanti uomini non sarà vano se si continuerà a credere che quel patrimonio di valori, deve essere trasmesso con tenacia e convinzione alle future generazioni. E l’idea di futuro e di speranza risuona nelle parole che nel 1961 l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi pronunciò in occasione del conferimento alla Città di Spoleto della medaglia d’argento al valore civile. Quelle parole, incise su una lapide affissa alla facciata di Palazzo Comunale, parlano di una Spoleto che sopportava la tragedia eroicamente “sacrificando la vita di numerosi suoi figli, ma mai piegando nella sua fede in una Italia migliore”>>. Successivamente è intervenuto sul tema “”L’Arma dei Carabinieri nella Resistenza “. il Presidente dell’A.N.P.I. Spoleto Gian Paolo Loreti, rimarcando le sue decorazioni nella Lotta di Liberazione, dopo aver citato i più importanti fatti della Resistenza dell’Arma, Loreti ha ricordato: <> Il partigiano Loreti al termine del suo intervento, in memoria dei caduti dell’Arma ha omaggiato sul palco il Capitano Marco Belilli, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Spoleto, di una copia del libro “Possa il mio sangue servire” dello scrittore e giornalista Aldo Cazzullo, dal quale ha estratto il contenuto del suo intervento. In seguito il Gen. Mario Di Spirito ha letto la lettera al padre del Capitano dell’Artiglieria torinese Franco Balbis, nome di battaglia "Francis", prima di essere fucilato dai nazi-fascisti il 4 Aprile 1944, perché si era rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale, pubblicata nel libro di Cazzullo. Successivamente il cantautore romano Massimo Liberatori e la “Società dei Musici” hanno eseguito canzoni resistenziali come “Fischia il vento”, “Bella Ciao”. Si è esibita poi Anna Leonardi, attrice, autrice e regista televisiva e teatrale, che ha presentato insieme a Marco Rambaldi, giornalista dell’Ufficio Stampa del Comune di Spoleto, un racconto inedito “Una storia di ordinaria violenza”, che Giovanna Sabatini, ultima delle 5 sorelle Sabatini, le ha raccontato sullo storico albergo ristorante Sabatini di Corso Mazzini. <>. Il racconto è incentrato su Rolando, cognato di Giovanna, impiegato alla Ferrovia Spoleto-Norcia ed ambientato a Spoleto ed in Valnerina scaturito da un’involontaria incomprensione con i partigiani della Brigata “Melis”. Sono stati presenti alle celebrazioni anche una delegazione di giovani attivisti della Federazione Giovanile del Partito Socialista dell’Umbria, guidati dal Segretario Rosario Longo. Durante le celebrazioni le autorità civili e militari sono andate in Piazza Campello a deporre una corona in onore dei partigiani e dei decorati della “Brigata Melis” ed hanno ricordato il partigiano spoletino Paolo Schiavetti Arcangeli, caduto il 24 Aprile 1944 nel casale di Rendina a Castelluccio, per non aver rivelato i nomi e la posizione dei compagni partigiani. Un’ulteriore corona è stata deposta alla lapide che ricorda l’evasione dei prigionieri jugoslavi ed italiani dalla Rocca di Spoleto, avvenuta tra l’ottobre ed il Novembre 1943. Alla conclusione della celebrazioni della mattina circa alle ore 13, nell’orario nel quale iniziò l’insurrezione finale a Milano dei partigiani contro i nazi-fascisti si è tenuto il pranzo sociale dell’A.N.P.I. presso il Ristorante Canasta. Dalle ore 17e30 a San Nicolò si è tenuto il concerto di Massimo Liberatori e della Società dei Musici intitolato “Canti Liberatori”. Il Presidente dell’A.N.P.I. di Spoleto Gian Paolo Loreti presentando il concerto ha ringraziato il Comune, i partecipanti e dando la conclusione alle celebrazioni della Festa della Liberazione ha auspicato che sempre venga ricordato il sacrificio dei suoi coetanei morti per riportare in Italia la Democrazia. Noi partigiani ultranovantenni- ha detto Loreti- passiamo il testimone ai giovani, affinchè la Memoria della Liberazione dal Nazi-Fascismo non cada nell’oblio. L’Assessore Camilla Laureti si è complimentata nella scelta del concerto sul tema resistenziale, che intrattiene in modo più leggero i cittadini sul tema della Lotta di Liberazione e ringraziando i partecipanti, l’A.N.P.I e tutte le Associazioni per l’impegno durante la serie di iniziative ha raccolto l’invito del partigiano Loreti per continuare a raccontare, specialmente ai giovani i fatti della Resistenza. Il concerto è stato un viaggio senza confini, cercando di cogliere e narrare, con originalità, il senso sempre sociale della nostra storia. Dal’ “Ariscritto”, tratto da un documento ritrovato a Spello sulla libertà di religione nel IV° sec. D.C e a “Surus”, ultimo dei 37 elefanti che accompagnò Annibale fino al lago Trasimeno per la grande battaglia del 217 a.C., via via poi, passando per l’ “Altopiano Plestino”, la “Storia del brigante Cinicchia” e quella della “Transumanza”, sia pastorale che temporale, per arrivare così a poeti come Pietro Fabbri da Nocera Umbra, il “Sor Capanna” e Trilussa da Trastevere in Roma. Percorrendo così questo ideale tratturo “coast to coast” la formazione ha varcato le frontiere per incontrare Woody Guthrie, Joe Hill e poi la Johannesburg di Nelson Mandela fino alla vecchia Londra cockney operaia e popolare di Joe Strummer, per abbracciare così canti lontani, ma vicini nello spirito nel suo inquieto sogno di libertà. Il Concerto è terminato con i canti partigiani “Bella Ciao” ,“Fischia il Vento” e “Addio Lugano bella”, nei quali ha preso parte come cantante il partigiano Gian Paolo Loreti, felice di rendere un omaggio conclusivo alla manifestazione. . Si ringraziano per la collaborazione: Archidiocesi Spoleto-Norcia, 1° Rgt Granatieri di Sardegna / 2° Btg Granatieri “Cengio”, Rappresentanze delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato e delle Forze di Polizia, Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia – Sezione di Spoleto, Associazione Nazionale Marinai d’Italia – Gruppo di Spoleto, Croce Rossa Italiana – Comitato locale di Spoleto, i Volontari della Protezione Civile, Banda Musicale “Città di Spoleto”, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, SPI CGIL Sindacato Italiano Pensionati. Si ringrazia per la promozione della serie di iniziative Silvia Coricelli ed il Cesvol di Spoleto. Sezione ANPI di Spoleto “Probo Martinelli”.

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