lunedì 28 novembre 2011

Il Cineclub "Mario Monicelli" di Narni propone per lunedi’ 28 novembre, alle ore 21,30, presso il cinema "Mario Monicelli" una serata omaggio al cortometraggio italiano antifascista. Verra’ proiettato il documentario “All’armi siam fascisti” (1972) alla presenza della regista Cecilia Mangini




         Il Cineclub Mario Monicelli di Narni propone per lunedi’ 28 novembre, alle ore 21,30, presso il cinema Mario Monicelli di Narni, una serata omaggio al cortometraggio italiano antifascista.
 
          Verra’ proiettato il documentario “All’armi siam fascisti” (1972). Sara’ presente la ancora politicamente attivissima regista Cecilia Mangini l’attivita’ documentaristica della quale il Cineclub vuole onorare.
 
           All'armi siam fascisti” (1962), realizzato con Lino Del Fra’ e Lino Micciche’, indaga il fascismo dalle sue origini e dall’appoggio al capitalismo agrario e industriale fino alle sue inquietanti manifestazioni nel dopoguerra con il grave rischio di un ritorno alla dittatura culminato nei fatti di Roma e Genova del 1960.
 
          Cecilia Mangini , vera e propria pioniera del documentarismo italiano, ha caratterizzato il suo lavoro con un costante interesse alle problematiche sociali e con una profonda partecipazione politica e umana alle vicende degli emarginati. Con testi di Pasolini ne ha raccontato, per esempio, la vita nelle grandi periferie di Roma (Ignoti in Citta’- 1958, La canta delle marrane – 1960).
 
          Nel 1965 ha denunciato nel documentario-manifesto “Essere donne” la tragica condizione femminile in fabbrica, nelle campagne, nel lavoro a domicilio. Altri significativi lavori hanno documentato l’impatto del petrolchimico Monteshell sulla citta’ di Brindisi, la vita degli operai dell’Italsider di Taranto, i sogni dei figli degli emigrati al Nord.
 
         Incontrare Cecilia Mangini oggi e’ una occasione preziosa per ascoltare il resoconto di una laica battaglia politico-culturale affrontata con coraggio e di una sfida costante contro il conformismo e la rassegnazione sociale. La politicita’ dei documentari di Cecilia Mangini va vista come partecipazione e passione civile per il nostro Paese nel tentativo di indurre cambiamenti sociali attraverso quella inconfutabilita’ delle immagini che caratterizza un cinema inteso come strumento di indagine, denuncia e proposta sociali.
 
         Del gruppo dei documentaristi che Cecilia Mangini ha ben conosciuto faceva parte Ansano Giannarelli, recentemente scomparso, altro documentarista di forte impegno sociale, piu’ volte legato a proposte culturali, quali “Una fabbrica, una citta” (1981) per la citta’ di Terni.
 
           Incontra Cecilia Mangini Giangi Poli, documentarista e giornalista autore di numerose inchieste a carattere sociale per la Rai, approdato poi, come inviato speciale, a Quark e SuperQuark RAI1.

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