venerdì 19 agosto 2011

NO ABOLIZIONE 25 APRILE


                              Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO PROVINCIALE di PERUGIA
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A tutte le Istituzioni elettive della Regione Umbria,
dopo la legge FONTANA e gli altri tentativi effettuati in questi anni, come è stato argomentato nella precedente lettera, è stata colta l’occasione del risanamento del bilancio statale, per colpire ancora una volta la memoria e depauperare moralmente e politicamente la Repubblica e la Costituzione. Il decreto prevede l’accorpamento delle feste del 25 Aprile, del 1° maggio e del 2 giugno alle domeniche, ma di fatto comporta la loro cancellazione, perché viene declassato il significato della festa. Tre giorni di non lavoro non salveranno l’Italia, anzi, considerando che la Nazione vive di turismo, non ci sarà alcun risparmio nel togliere queste festività infrasettimanali: ma l’occasione è stata utilizzata per realizzare un obiettivo che è perseguito da 60 anni. A tal proposito si rammenta che anche Mussolini proibì la festa del 1° maggio.
L’ANPI condanna il metodo strumentale che si fa dell’economia per tagliare il ricordo che il popolo italiano ha del proprio passato. Con la scusa del risanamento economico vengono colpiti alle radici i significati politici e storici della nostra Repubblica e del processo di emancipazione che hanno percorso le classi subalterne nell’ultimo secolo. La cancellazione della memoria non aumenta il gettito e non è un parametro economico, ma porta alla desolazione culturale, alla disgregazione sociale, ad una collettività di picari. La scansione del tempo senza feste civili riacquista la connotazione confessionale e, come nei secoli medievali, si torna ad avere il riposo dal lavoro, esclusivamente alla domenica, non come diritto, ma come una “volontà” della Bibbia.
Le feste civili sono necessarie perché esaltano e puntualizzano l’antifascismo e la cultura sociale costruita dall’Europa dopo la seconda guerra mondiale, ma anche perché sottolineano che abbiamo uno Stato laico.
Il Comitato Provinciale ANPI di Perugia, invita gli organi elettivi della Regione Umbria, ad approvare un ordine del giorno, da inviare ai Presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera dei Deputati, che chieda il
ripristino delle feste civili repubblicane nelle date tradizionali.

Si ringrazia dell’attenzione e  si porgono distinti saluti

Perugia, 16 agosto 2011      
Giovanni Simoncelli – vice presidente

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